Parodontologia

Ogni professionista del mondo odontoiatrico ha un’attività “preferita” alla quale si appassiona maggiormente e nella quale si sente particolarmente attento. Nel mio caso è il trattamento della parodontite.

Innanzitutto va detto che la malattia parodontale è una patologia che, in diversa misura, colpisce più del 60% della popolazione. Una malattia molto diffusa quindi e non solo nei soggetti di una certa età: è molto trasversale e può cominciare a manifestarsi anche prima dei 30 anni di età.

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Questa malattia può essere sito specifica, quindi colpire solo una zona della bocca, oppure interessare l’intero cavo orale e se non intercettata e curata può portare alla perdita degli elementi dentari.

La parodontite è una malattia conosciuta ma a meno di particolare esperienza, nelle sue fasi iniziali risulta difficile da diagnosticare. Questa patologia si manifesta e diventa critica nell’arco di mesi, addirittura anni, pertanto una volta individuata può essere curata, ma è di fondamentale importanza intervenire il prima possibile. Nel caso di pazienti che si sottopongono a regolari sedute di igiene orale e visite di controllo, il rischio di gravi perdite di tessuto di sostegno degli elementi dentari a causa di questa patologia è molto basso. Per i pazienti che purtroppo hanno uno scarso livello di igiene orale e trascurano i controlli periodici, il problema può diventare complesso.

Di solito il paziente si accorge di quello che sta accadendo perché le sue gengive sono spesso infiammate, tendono a sanguinare spontaneamente od allo spazzolamento, avverte dolore e sensibilità alle variazioni di temperatura. Nel tempo si potrà accorgere di avere una recessione gengivale e i denti aumenteranno la loro mobilità, tutto ciò spesso associato anche ad un peggioramento dell’alitosi.

Poterla diagnosticare tempestivamente, e quindi intraprendere le giuste cure, fa sì che da una patologia che invariabilmente porterebbe alla perdita degli elementi dentari, si possa giungere ad una situazione nella quale pur avendo perduto parte del supporto parodontale (osso) quello rimanente sia sano e funzionale e quindi si possano preservare i denti anche in pazienti ammalati.

Come viene curata la Parodontite?

Per curare questa patologia si intraprendono una serie di terapie, più o meno invasive, che permettono di arginare o risolvere il problema. In alcuni casi, se individuata precocemente, la patologia può tessere trattata anche solo intensificando la frequenza delle sedute di igiene orale alternate a sedute di levigatura radicolare. In altri casi, quando la malattia è avanzata, è necessario intervenire chirurgicamente per ricostruire l’osso perduto o rimodellare quello presente.

Curare la malattia parodontale è importante perchè le infiammazioni gengivali non creano problemi solo a livello del cavo orale ma possono influenzare anche la salute e il buon funzionamento di altri organi. Infatti molte patologie del corpo umano sono correlate ad infezioni presenti nella bocca. Già in passato erano emerse correlazioni tra parodontite e artrite reumatoide, cardiopatie e problematiche renali. Oggi sappiamo che esiste anche una correlazione con l’infiammazione della prostata, un problema molto diffuso che peggiora notevolmente la qualità della vita di chi ne soffre.

A sua volta la parodontite può essere la manifestazione clinica di altre patologie quali il diabete o patologie autoimmuni per esempio, o di particolari situazione alle quali può essere sottoposto il soggetto (gravi episodi di stress, menopausa, gravidanza) o di cattive abitudini quali il fumo.

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